UN TESORO DA (RI)SCOPRIRE
Verso la fine dell’inverno, quando i rami degli alberi a foglia caduca sono spogli, il mandorlo si riveste di fiori bianchi per annunciare che la primavera si avvicina. Parlare dei fiori di mandorlo e del loro frutto significa parlare di un territorio, le zonw pedermurgiane, e della riscoperta di antiche varietà che, in un ambiente unico e grazie a persone appassionate, vengono riproposte ai buongustai ed ai cultori degli antichi sapori.
In agro di Palo del Colle le caratteristiche pedoclimatiche del territorio murgiano e premurgiano valorizzano, anche grazie all’impiego di criteri colturali all’avanguardia, le proprietà organolettiche delle numerose cultivar presenti nel comprensorio. In cucina, nei dolci e nelle bibite, ma anche in medicina, profumeria e cosmetica, l’impiego di questo seme e' quasi irrinunciabile.
Il frutto di mandorla può essere consumato direttamente sia tostato che crudo e trova impiego in pasticceria torroni, mandorlati, pasta di mandorla, latte di mandorla,ecc.), contiene, in percentuali variabili dal 38 al 58, olio utilizzato in diverse attività industriali, specie in quella farmaceutica. I panelli di mandorle, che residuano come sottoprodotto dell'estrazione dell'olio, sono usati nella fabbricazione del cioccolato, nell'alimentazione del bestiame e in farmacia, da quelli di mandorla amara si estrae acqua distillata e l'essenza di mandorla. La cenere del mallo è utilizzata nella fabbricazione del sapone e delle liscive.